mercoledì 15 luglio 2009

Cosa riporterei in vita...

Prendo spunto da un sondaggio di questo blog, cari lettori, e mi chiedo anch'io "che cosa riporterei in vita". La risposta non è poi così difficile da trovare, per quanto mi riguarda. Non si tratta di un oggetto, di un ricordo, di una curiosità: si tratta di un intera generazione, anzi, di un intero mondo. Un mondo in cui, alle soglie di un nuovo decennio del XXI secolo, si guarda con preoccupazione, sconforto e voglia di tornare alla purezza e alla tranquillità di almeno 15 anni prima che si trasforma, ben presto, in mera disillusione.

E allora:

- riporterei in vita una società in cui i valori dominanti non erano affatto l'arrivismo cinico e dannoso nei confronti degli altri, il possesso, l'assenza di regole, l'avere addosso migliaia di euro di vestiti e lo sballarsi di alcool e droghe già nell'età preadolescenziale, ma la felicità di se stessi e del proprio ambiente, il quieto vivere, il rispetto degli altri e della propria persona e il divertimento sano e responsabile;

- riporterei in vita quella che ormai molti, non a torto, chiamano la "TOP GENERATION", quella in cui in discoteca si andava solo se maggiorenni oppure nei pressi della maggiore età, in cui era più difficile, ma anche più bello, socializzare, corteggiarsi ed innamorarsi;


- riporterei in vita un periodo in cui a 11 anni si trascorrevano i pomeriggi a guardare i cartoni animati e si giocava allegramente con le figurine o con il pallone Super Santos nei giardinetti, mentre le ragazzine leggevano il Cioè e facevano a gara a chi aveva la Barbie con il vestito più bello. Ora le Barbie a 6 anni sono già fuori moda, e a 11 anni è il tempo della birra e della prima cannetta, e a quest'età si corre addirittura il rischio di vedersi ricoverati per collasso;

- riporterei in vita la vecchia televisione e la vecchia radio, in cui la cultura e l'informazione erano sempre e comunque al primo posto; riporterei in vita la vecchia Radio Deejay, quella che ha fatto conoscere l'hip hop a tutto il mondo, portando i Fugees per la prima volta in Italia e lanciando artisti come Neffa e gli Articolo 31, quella della Deejay Parade e degli "amici della cassettina", che registravano su musicassetta tutte le puntate e che, come me, le custodiscono ancora gelosamente, ma anche quella di Ciao Belli e del Deejay Time; inoltre, le mitiche Disco Radio, Doctor Dance e Tam Tam Network, grazie alle quali la vera musica dance era un mito intramontabile;

- riporterei in vita la vera musica, dal pop al rock alla dance: miti partiti ancora prima degli anni 90 come Michael Jackson, Freddie Mercury, Kurt Cobain e Jim Morrison, i queli avrebbero fatto sicuramente parlare ancora di sè se solo fossero ancora in vita. E ancora la vecchia disco music degli anni 90, quella riconoscibile per il "basso rotolante", per personaggi come Corona, Alexia, Ice Mc, Gala, i Soundlovers, Molella, Prezioso e Gigi D'Agostino, i cui brani non smetteranno mai di far ballare e saltare intere generazioni anche se soltanto nei privé delle grandi discoteche e nei locali più piccoli.


Riporterei me e la mia vita indietro di almeno 15 anni. E, perdonatemi il quadro un pò nostalgico e non pienissimo di aspetti positivi, sarebbe sicuramente un mondo molto migliore. Grazie, Pina, per aver dato spazio a tutto quello che ha caratterizzato la "generazione dei Lego"; è giusto che il presente e il futuro vengano vissuti in pieno (guai se così non fosse), ma è altrettanto sacrosanto che il passato, lungi dall'essere uno spettro che aleggia di continuo sulle nostre vite, venga guardato sempre con un occhio di interesse e, perchè no, anche di ispirazione.


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